Sir Chester | Public history, orchi e giovinetti curiosi

«Il bravo storico è come l’orco della fiaba. Egli sa che là dove fiuta carne umana, là è la sua preda»

Così il celebre studioso Marc Bloch nella sua Apologia della storia definiva il mestiere dello storico e poneva al centro della sua indagine gli uomini, calati in un preciso contesto e ambiente culturale che lo studio del passato può riportare alla luce per aiutare a capire e migliorare il presente.

Sir Chester Cobblepot non è un gruppo di studiosi storici nel senso accademico del termine, né pretende di esserlo, ma ha in comune con l’orco di Bloch quel fiutare nella Storia e nella «memoria collettiva» tematiche, personaggi ed eventi ricchi di spunti per la creazione di coinvolgenti opere ludiche.

Recentemente alcune prese di posizione hanno riacceso un vetusto dibattito: possono i giochi da tavolo trattare di eventi storici, di luoghi e personaggi che, secondo i moderni canoni, potrebbero essere considerati incomodi o addirittura controversi?

Questo ha naturalmente suscitato all’interno del nostro gruppo di lavoro discussioni e scambi di opinioni; tuttavia, la riflessione che Sir Chester Cobblepot vuole proporre in queste righe non intende essere una presa di posizione sulla questione, né dare un giudizio di merito. Prendendo spunto da questa vicenda, il nostro intento è quello di tornare su un tema a noi caro e condividere con il pubblico dei giocatori il significato e il valore che la componente storica (e letteraria) ha per Sir Chester nella produzione di giochi.

La Storia è per noi l’insieme delle azioni umane che nel corso del tempo hanno dato vita a eventi degni di essere tramandati che ancora oggi riescono a emozionare e far riflettere. Così come la Letteratura, passione “sorella” della Storia, è per noi un mezzo per esplorare ambientazioni fantastiche e per aprire una finestra sulla cultura del passato. La sfida che queste discipline ci pongono è grande: come portare nel mondo dei giochi i misteri di Jack the Ripper o le lotte dei gladiatori romani senza strumentalizzazione e con fedeltà ai fatti? Come tradurre la complessità del capolavoro dantesco senza cadere in semplificazioni, ma anzi cercando di esaltare tutte le sfumature? Vale la pena affrontare la fatica di trattare temi complessi e non scontati, di dedicarsi a un lungo lavoro di ricerca e cesellatura di un gioco? E, in ultima analisi, può un'attività ricreativa quale un gioco da tavolo arrogarsi il diritto di parlare di Storia e magari far discutere? Noi crediamo di si.

Per citare un articolo del nostro stesso blog, «I principi su cui sono sviluppati i giochi Sir Chester Cobblepot sono quelli della public history: trattare e divulgare temi culturali fuori dai consueti ambiti accademici». Sulla base di questi principi, Sir Chester stabilisce ogni volta un patto con i propri giocatori, e chiede un atto di fiducia: se la Storia (e la Letteratura) vi incuriosiscono, se le vicende di Jack the Ripper vi affascinano, se avete ammirato (pur soffrendone la lettura a scuola) la maestosità della Comedia, noi vi diamo l'opportunità di rivivere questi eventi e opere in chiave ludica, in prima persona, da protagonisti.

Con ogni gioco, ci impegniamo a fare un attento lavoro di indagine e ricerca per restituire al giocatore una ricchezza di dettagli e un’accuratezza storico-letteraria che crediamo possano aumentare il coinvolgimento, stimolare la curiosità ed esaltare l’esperienza ludica. Sir Chester Cobblepot si impegna a fare la propria parte e a garantire un’immersione nel gioco ricca e completa, proprio grazie all’attenzione che mettiamo nella selezione dei temi e nella loro trasformazione in gioco. Ci auguriamo che i giocatori facciano la loro e continuino ad apprezzare il nostro lavoro, e a darci fiducia.

«’Papà, spiegami allora a cosa serve la Storia’. Così un giovinetto [...] interrogava, qualche anno fa, uno storico», scriveva ancora Bloch.

La Storia serve a proporre filtri per guardare al presente, vorremmo rispondere. A conoscere e a riflettere su temi talvolta controversi, anche attraverso la loro trasposizione in forma ludica. E, perché no, a far divertire.

Irene Bagni
Consulente storica per Sir Chester Cobblepot